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Nuovo Piano di Localizzazione Antenne Radio Base

E' istato approvato il Nuovo Piano di Localizzazione delle Stazioni Radio-Base e, come previsto dalla procedura, la cittadinanza è stata informata sulle scelte da condividere attraverso un incontro pubblico svoltosi giovedì 20 aprile 2023.

Per chi vuole rivederlo, il video è disponibile qui.


Piano di Localizzazione delle Stazioni Radio-Base vigente

Sono visibili ai seguenti Link la Delibera di Giunta Comunale n. 118 del 11 luglio 2023 e l'allegata Planimetria Nuove Stazioni Radio Base a Servizio della comunicazione mobile Anno 2023, regolarmente pubblicate all'Albo on-line del Comune di Valdagno.



In questa pagina (menu sottostante) sono riportate tutte le informazioni utili al cittadino, nonché le domande frequenti.

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COS'E' IL PIANO DI LOCALIZZAZIONE?

Il Piano di Localizzazione delle Stazioni Radio-Base
Il Piano di Localizzazione delle Nuove Stazioni Radio-Base è lo strumento principale con cui l'Amministrazione Comunale ha deciso di regolare sul proprio territorio le richieste, da parte degli operatori di telecomunicazione, di installazione o riconfigurazione delle stazioni radio base.
Il Piano definisce i siti ritenuti idonei nel territorio comunale per tali impianti e i criteri di individuazione.
Il Piano opera nei limiti di pianificazione lasciati ai Comuni dalla normativa e per le sole tipologie di impianti per i quali è previsto l'obbligo di autorizzazione.
L'approvazione del Piano avviene con Delibera di Giunta Comunale (come stabilito dalla Delibera di Consiglio Comunale n° 25 del 29/05/2007), al termine di una specifica procedura.
Il piano è approvato indicativamente a cadenza annuale; in caso di mancanza di richieste o di richieste che prevedono installazioni in siti già previsti, l'aggiornamento può avvenire con cadenza pluriennale.

La procedura di formazione del Piano
La procedura si sviluppa in più azioni che si possono così riassumere:
a) raccolta dei piani di sviluppo industriale comunicati dai gestori di telefonia;
b) localizzazione preliminare dei nuovi siti (svolta dagli uffici comunali, supportati da tecnici esperti);
c) comunicazione dei siti individuati ai gestori, per la valutazione di fattibilità tecnica;
d) in caso di necessità di ulteriori valutazioni o approfondimenti, è possibile attivare una simulazione del valore del campo elettromagnetico per scegliere la soluzione meno impattante;
e) una volta definiti, i siti sono comunicati alla popolazione per raccogliere eventuali osservazioni;
f) a conclusione del percorso, la Giunta Comunale approva il nuovo Piano di Localizzazione, con allegata la planimetria che esplicita i siti individuati o confermati.
Da quel momento i gestori possono essere autorizzati all'installazione dei nuovi siti previsti dal Piano.
In ogni caso tutti gli impianti per essere autorizzati devono sempre dimostrare di rispettare tutti i limiti di legge applicabili per il sito in esame.


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IL PIANO VIGENTE E I PIANI GIA' APPROVATI

Il Piano attualmente in vigore è stato modificato e approvato con:

 

I precedenti piani di localizzazione sono stati approvati con i seguenti provvedimenti di GC:
 

2) Delibera di Giunta Comunale n. 104 del 20/07/2021
    Allegato: Planimetria Stazioni Radio-Base

3) Delibera n.   65  del  21/06/2016
4) Delibera n. 123  del  04/11/2014
5) Delibera n.   57  del  02/05/2011
6) Delibera n.   66  del  11/06/2007

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CAMPI ELETTRICI, MAGNETICI E ELETTROMAGNETICI: NORMATIVA E INFORMAZIONI UTILI

Cosa sono le Stazioni Radio-Base?
La normativa nazionale e regionale per la tutela della popolazione dagli effetti dei campi elettromagnetici disciplina separatamente le basse frequenze (elettrodotti) e le alte frequenze (impianti radiotelevisivi, ponti radio, Stazioni Radio-Base per la telefonia mobile).

Gli elettrodotti sono il mezzo con cui viene trasportata l'energia elettrica alla frequenza di 50 Hz e producono campi elettrici e campi magnetici variabili nel tempo. L'intensità del campo elettrico dipende dalla tensione di esercizio della linea (es.: 132 kV - 220 kV - 380 kV) ed è sempre costante. Il campo magnetico invece è proporzionale all'intensità della corrente che circola sulla linea e che varia continuamente durante il giorno in funzione dal carico richiesto dagli utilizzatori. Aumentando la distanza dal conduttore, le intensità dei campi elettrico e magnetico diminuiscono.

I sistemi di telecomunicazione (tv, radio, telefonia cellulare, ecc.) si basano sulla diffusione delle informazioni sotto forma di segnale elettrico (e quindi di onde elettromagnetiche) nello spazio aperto, affinchè vengano ricevute dai dispositivi ricevitori. La stazione trasmittente copre una certa area entro la quale gli apparecchi riceventi, per mezzo di antenne, captano il segnale. Per i ripetitori radiotelevisivi, il raggio di questa area dipende dalla potenza del sistema trasmittente atto a coprire un bacino di utenti più o meno ampio.

I ponti radio utilizzano la tecnologia direttiva ovvero trasmettono da punto a punto e, anche se sono piuttosto visibili per dimensioni e forma, trasmettono con fasci molto stretti e potenze molto basse.
Inoltre, nel caso improbabile che qualcuno o qualcosa venga interposto tra sorgente e ricevitore, il segnale di trasmissione viene istantaneamente interrotto per evitare esposizioni indebite ad elevati valori di campo.

Per le Stazioni Radio-Base (SRB) per la telefonia cellulare, la progettazione della rete prevede tante "celle", ovvero porzioni limitate di territorio entro cui le antenne, oltre ad essere in grado di dialogare fra loro, trasmettono e ricevono il segnale dagli apparati mobili. Ogni antenna è caratterizzata da un proprio diagramma di irradiazione; il campo elettromagnetico è più alto nella direzione di massimo irraggiamento e dipende da vari fattori (altezza dell'elemento radiante, sua inclinazione, potenza, distanza, ecc.), in assenza di connessioni con telefoni cellulari la potenza di emissione della SRB è minima.


Qual è la normativa di riferimento?

BASSE FREQUENZE (non soggette ad autorizzazione comunale):


ALTE FREQUENZE

Le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria.
 

L’art. 8, comma 6, della legge 22 febbraio 2001, n. 36 stabilisce che «i comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico», con il solo limite della impossibilità «di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato».


Questi sono i riferimenti normativi principali:     

  • L.R n. 29 del 9 luglio 1993 "Tutela igienico sanitaria della popolazione dalla esposizione a radiazioni non ionizzanti generate da impianti per teleradiocomunicazioni" e s.m.i. così come riportate nella L.R. n. 15 del 20 aprile 2018 "Legge di semplificazione e di manutenzione ordinamentale 2018" Artt. da 65 a 70.


Che controlli vengono effettuati e dove si trovano i risultati?
L'Arpav (Agenzia Regionale Prevenzione Ambiente Veneto) è l'organo tecnico competente in materia: svolge l'attività di vigilanza, effettua i controlli relativi sia alle bassissime frequenze (elettrodotti) sia alle alte frequenze (ripetitori radiotelevisivi, stazioni radio base per la telefonia cellulare).
La verifica del rispetto dei limiti si effettua con valutazioni modellistiche e con misure.

Oltre ai controlli effettuati da ARPAV, il Comune esegue periodicamente ulteriori rilevazioni di propria iniziativa, che consentono di avere un'approfondita conoscenza dei livelli di campo elettromagnetico presenti sul territorio.

Link utili
Link alla pagina dei controlli ARPAV
Link alla pagina dei controlli eseguiti da consulente esterno
Link alla pagina del Regolamento Comunale


Piano antenne vigente:


Link alla pagina delle F.A.Q.


Ulteriori link per ulteriori approfondimenti in merito.

 

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RISPOSTE ALLE DOMANDE FREQUENTI (Frequently Asked Questions)

In questa sezione verranno pubblicate le risposte alle domande più frequenti pervenute dai cittadini.
Le risposte sono a cura dello studio "Laboratorio Chimico Veneto".


Quanti sono gli impianti di telefonia sul territorio comunale?
Si può trovare la collocazione aggiornata degli impianti attivi nel territorio comunale direttamente sul sito ARPAV all’indirizzo:
https://gaia.arpa.veneto.it/maps/285/view


Come interviene il Comune per controllare le installazioni?
Sin dal 2002 il Comune di Valdagno si è dotato di un regolamento comunale per gestire correttamente la localizzazione delle antenne sul territorio comunale.
Unitamente a ciò, periodicamente vengono eseguiti dei rilievi di intensità di campo elettromagnetico per certificare il rispetto dei limiti.
Le misurazioni eseguite sono consultabili all’indirizzo:
https://www.arpa.veneto.it/temi-ambientali/agenti-fisici/file-e-allegati/campagne-di-misura-cem/vicenza/valdagno

Abito a pochi metri da impianto di telefonia. Sono esposto ad un campo elevato?
Un impianto di telefonia ha il classico diagramma di irraggiamento “ad ombrello”.
Se abito nelle vicinanze e non mi trovo ad un’altezza simile a quella di installazione delle antenne, mi troverò nella cosiddetta zona d’ombra e pertanto i livelli saranno bassi.

Per il 5G sono previsti limiti diversi?
No. Attualmente i limiti sono determinati dal DPCM 08.07.2003 – n.199 che fissa i limiti di
esposizione e i valori di attenzione per la prevenzione degli effetti a breve termine e dei possibili effetti a lungo termine nella popolazione  dovuti  alla esposizione ai campi elettromagnetici generati da sorgenti fisse con frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz. Il decreto fissa inoltre gli obiettivi di qualita', ai fini della progressiva minimizzazione della esposizione ai campi medesimi e l'individuazione delle tecniche di misurazione dei livelli di esposizione.
Il 5G opera all’interno di questo range di frequenze, pertanto i limiti sono gli stessi per tutte le sorgenti relativamente alla propria frequenza operativa; è solamente una tecnica di trasmissione diversa ma soggiace ai limiti previsti per tutte le altre tipologie di sorgenti.
È come se in una stanza in cui si parlano diverse lingue e si volesse determinare l’intensità sonora:
questa dipenderebbe dall’intensità dei singoli oratori ma risulterebbe indipendente dalla lingua parlata.

Il 5G aumenterà l’esposizione?
l’installazione di nuove antenne in siti dove sono già presenti altre antenne per legge non può portare ad un superamento dei valori di attenzione precauzionali vigenti in Italia, in quanto tali valori di attenzione sono espressi in termini di valori complessivi dovuti a tutte le antenne che generano i campi elettromagnetici presenti in ogni punto dello spazio.
È comunque prevedibile che, con la progressiva sostituzione delle tecnologie precedenti con quella 5G, le esposizioni complessive della popolazione diminuiranno ulteriormente rispetto a quanto sta già avvenendo.

Com’è la situazione dell’esposizione ai campi generati dalle linee elettriche?
La legislazione vigente prevede che nella costruzione di nuove linee elettriche e nella progettazione di nuove aree a destinazione d’uso superiore alle quattro ore/giorno in prossimità di linee esistenti si tenga conto del vincolo ambientale costituito dalle fasce di rispetto. Questo vincolo prevede la determinazione di un volume attorno alla linea elettrica, che dipende dalle caratteristiche della linea, entro le quali non è possibile utilizzare il territorio per determinati usi e, più in generale, per ogni utilizzo che comporti la permanenza della popolazione oltre le quattro ore giornaliere.
Per le abitazioni esistenti presso linee elettriche già costruite è prevista la misura strumentale, ma in questo caso i limiti dei livelli di campo magnetico da rispettare sono meno restrittivi rispetto a quanto previsto per le nuove linee elettriche o nuove aree da realizzare in prossimità di linee esistenti.

Devo costruire (o ampliare) una casa nei pressi di una linea elettrica: esistono dei vincoli da rispettare?
La legge italiana sulla protezione dall'esposizione ai campi elettromagnetici stabilisce che non possano essere costruiti edifici che prevedono la permanenza superiore alle 4 ore giornaliere all’interno delle fasce di rispetto degli elettrodotti (L. 36/2001 art. 4 c. 1 lettera h; DPCM 08.07.03 art. 4; D.M. 29.05.08 “Metodologia di calcolo”) .
Queste fasce sono le distanze minime dai cavi che garantiscono il rispetto dell’obiettivo di qualità pari a 3 μT (valore fissato dalla legge per la progressiva minimizzazione dell’esposizione ai campi magnetici).
La dimensione delle fasce di rispetto dipende dalle caratteristiche della linea elettrica in questione (tensione della linea, corrente trasportata, tipologia del traliccio,…) e quindi va calcolata caso per caso. Per una prima indicazione di massima si può fare riferimento alle distanze di prima approssimazione (DPA).
La normativa, inoltre, precisa che deve essere il gestore della linea a fornire il valore delle fasce di rispetto e delle DPA.

Nel caso vengano installati impianti in siti già esistenti, come viene garantito il rispetto dei limiti di campo?
Ogni impianto, prima di essere installato, deve presentare una richiesta di autorizzazione al comune corredata del progetto radioelettrico dell’impianto e da una relazione AIE (analisi di impatto elettromagnetico) redatta dal progettista in cui, sulla base di un’analisi di campo da lui eseguita, assevera il rispetto dei limiti di campo applicabili. Tale richiesta viene inoltrata anche ad ARPAV che ha 30 giorni di tempo per formulare un parere radioprotezionistico dopodichè l’impianto riceverebbe un parere favorevole per silenzio/assenso. La valutazione di ARPAV analizzerà l’impatto elettromagnetico in un’area del raggio di 200-300m dall’impianto, prendendo in considerazione oltre all’impianto di progetto anche tutti gli impianti già installati ed eventualmente anche quelli autorizzati su progetto ma non ancora installati nel raggio di 800m circa dal centro del sito in analisi.
Tutti gli impianti analizzati sono valutati ipotizzando in prima analisi come contemporaneamente attivi alla massima potenza autorizzata e considerando  gli edifici completamente trasparenti al campo elettromagnetico (ipotesi cautelativa).
Nel caso venga ravvisato un superamento dei limiti verrà emesso un parere negativo e l’impianto non potrà essere installato fintantochè non verranno apportare modifiche tali da rientrare nei limiti di campo.


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